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Pomodoro fuori suolo: alta densità per superare le difficoltà della stagione calda

strategie Fuori suolo: ciclo estivo

Secondo il Dott. Agronomo Alessandro Montanarella

L’azienda agricola Fratelli Ressa nell’agro di Spinazzola (BT), che al momento si sviluppa su di una superficie totale di circa 37.000 m2 divisi in 3 gruppi serra indipendenti tra loro, ha voluto coniugare espansione ed innovazione, accettando la sfida di coltivare la varietà Tomelody a bacca gialla di Tomatech in una serra fuori suolo appena realizzata di 9.000 m2. La scelta varietale è scaturita da un accordo di collaborazione con importanti attori commerciali nel settore del pomodoro fresco.

Il supporto tecnico esterno è fornito dal dott. agronomo Alessandro Montanarella, da sempre impegnato nelle coltivazioni fuori suolo in serra tecnologica e non. Montanarella ha condiviso in pieno la scelta di coltivare il Tomelody a cui però ha voluto dare una impostazione un po’ fuori dai canoni e sembra che i risultati sino ad ora ottenuti gli stiano dando ragione. L’attività prestata comprende tutti gli aspetti produttivi: nutrizione, irrigazione, difesa, controllo climatico e gestione della pianta. I risultati ottenuti sono ovviamente frutto di un eccellente lavoro di squadra svolto con il team aziendale.

Un datterino
generoso da 10 Bx°

Dopo un inizio di stagione impegnativo, la varietà sta mostrando tutte le sue peculiarità sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. I palchi multi rachide sono completamente allegati e le bacche hanno raggiunto la loro dimensione tipica commerciale. Su molti campioni è stato registrato un grado Brix di 10-10,4. Sino ad ora non abbiamo registrato particolari cambiamenti nella forma della bacca. Tomelody si presenta molto generosa in termini di produttività e, se gestita in maniera equilibrata, mantiene sia forma che pezzatura anche in grappoli da 50-60 bacche.

Tomelody è una varietà che non gradisce delta termici elevati tra giorno e notte. Le giornate caratterizzate da un buon livello di radiazione luminosa stimolano un attività fotosintetica spinta che, specialmente per questa varietà, deve essere seguita da regimi termici notturni adeguati per favorire la traslocazione degli assimilati.

Un aspetto importante riguarda l’innesto: per piante innestate ed allevate a due branche è fortemente consigliata la cimatura alla seconda foglia vera; con questo accorgimento si minimizza il rischio “sbrancamento” alla biforcazione. La somma termica, espressa in gradi-giorno, è un po’ elevata il che, ha richiesto qualche giorno più del previsto per arrivare a piena maturazione, cosa che comunque non ha inciso sulla produttività. La somma termica risulta essere un ottimo indicatore per la scelta delle condizioni di crescita non solo per Tomelody ma in generale per tutte le varietà.

Tomelody, coltivare
a densità elevate

Le informazioni riportate si riferiscono ad un ciclo con trapianto a metà marzo in serra con riscaldamento di solo soccorso. E’ estremamente importante analizzare periodicamente l’equilibrio della pianta che tende a variare molto velocemente dal vegetativo al generativo, specialmente in regimi termici medio bassi. In questi momenti di cambio repentino sono sicuramente da favorire livelli di conducibilità più bassi, ombreggiamenti decisi, contenuto elevato e costante di umidità nel substrato ed incremento di densità.

Tomelody regge benissimo densità elevate ed è in grado di sfruttare tutta la luce disponibile per cui, al fine di evitare una alterazione dell’equilibrio verso una struttura troppo generativa, in condizioni calde e luminose si può spingere la densità fino a 6,4 teste/m2. Tale densità è stata testata con successo nel nostro ambiente di coltivazione. L’applicazione di una corretta strategia irrigua, e gestita in funzione dei parametri misurati a livello radicale, ha allontanato i rischi di spaccatura dei frutti e di marciume apicale. L’assenza di spaccatura, in alcuni momenti, ha consentito la raccolta a grappolo limitando al limite le perdite da frutto non maturo. Non è stata eseguita alcuna cimatura dei grappoli (pruning).

In caso di tipologie a frutto allungato, come questa, assume fondamentale importanza lo sviluppo radicale così da evitare i problemi di marciume apicale e supportare livelli di densità di teste/m2 abbastanza alti. La nostra gestione originata con 3,2 e incrementata precocemente a 6,4 teste/m2 sta dando ottimi risultati sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

Particolare attenzione viene data al monitoraggio dei parametri in lastra, infatti su ogni zona irrigua sono costantemente monitorati i valori di EC, contenuto di acqua e temperatura. La scelta di una lastra con punto di saturazione elevato, unitamente ad un sistema radicale diffuso ed uniforme, sviluppato grazie ad una strategia irrigua mirata, ha dotato la coltura di un ambiente radicale estremamente reattivo che è stato usato come efficiente mezzo di controllo dell’equilibrio della pianta.

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